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Biografia

Vogliamo dare i... numeri! 4, 10, 7, 2019, 50, 7900, 540, 400, 30, 9, 300.000, 18...

Questa incredibile serie, in costante aggiornamento, rfacconta la storia di Opus Cuatro.

Quattro componenti per uno fra i più celebrati complessi vocali dell´America Latina.

Simon Fahey (tenore I), Andres Bugallo (tenore II), Hernando Irahola (baritono), Federico Galiana (basso) hanno appena festeggiato la felice ricorrenza del loro 48 anno consecutivo di carriera insieme: 10 luglio 1968 – 10 luglio 2016.

Una carriera lunga più di 7800 concerti in oltre 450 città, ospiti dei maggiori teatri d´America, Europa, Asia. Ben 29 i tour in Europa, toccandone importanti capitali (Parigi, Francoforte, Praga, Vienna, Milano, Roma, Zurigo, Mosca, Londra, Copenhagen, Bruxelles, Amsterdam...), 9 le tournée negri Stati Uniti. Il festival di Takasaki ha salutato il loro debutto in Giappone, seguito da una serie di concerti a Tokio. Hanno partecipato al Giubileio del 2000, esibendosi con la „Cantata del Giubileo“, ai piedi dell´Obelisco, davanti asd un pubblico stimato in 300.000 persone.

Sonno 22 attualmente i titoli della loro produzione discografica. E, tra i numerosi premi e riconoscimenti ricevuti, nel 2002 /2011 sono stati insigniti del premio „Carlos Gardel Prize“ per il loro disco „Tangos, Valses y Milongas“ e „Opus Cuatro Sinfónico“.

Nel Premio Carlos Gardel (mitica icona del tango cantato) e nel titolo di questo CD, con il forte richiamo alla musica tradizionale argentina del tango, del valzer e della milonga, si cela una parte delle verità di Opus Cuatro. È infatti fondamentale nel cammino artistico di questo gruppo l´adesione ai linguaggi della miusica popolare. Ma quello che li distingue da interpreti pedanti in cerca di facili successi è la loro coerenza, il loro essersi posti al servizio della musica, cercando di recuperare il vero repertorio tradizionale e, in momenti in cui sembrava dovesse venire completamente soppiantato dal rock, cercando di diffonderlo tra i giovani argentini. Questo li ha portati alla collaborazione con più di 540 (ecco che tornano i numeri!) formazioni corali, giovanili e non, professionistiche e dilettanti. Sempre puntando tuttavia ad un rinnovamento del canoni stilistici, soprattutto aprendo il loro repertorio a generi diversi di musica tradizionali (come jazz e spirituals) e rivolgendo attenzioni costanti al repertorio degli altri paesi. Attenzioni evidenti anche nel programma, ricco di canzoni di autori rappresentativi dei paesi di tutta l´America Latina: da Gilberto Gil ad Astor Piazzolla, fino alle canzonui popolari messicane e colombiane. L´interesdse per Opus Cuatro mnasce anche dalla loro capacità di cantare sia a acapella che accompagnati da instrumenti, o come solisti copn grandi orchestre e perfino suonando essi stessi il pianoforte, la chitarra, le percusioni. Una vita da musicisti completi, da interpreti poetici e comunicativi, capaci di trasmettere il profondo amore ed entusiasmo che nutrono per la musica.-

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Disse la stampa:

"Voci brillanti e profonde che s'amalgamano in modo perfetto e con una notevole sonorità".

"Repertorio d'alto livello, diversi ritmi, ottimi arrangiamenti, sentimento e simpatia che conquistano il pubblico".

"Grande varietà di ritmi nel loro repertorio, una vera sfida d'interpretazione virtuosa".

"Sorprendente equilibrio vocale entusiasmante e accattivante per il pubblico che ascolta".

"OPUS QUATTRO: conserva intatta la sua espressività e continua ad essere fedele ai generi che sono sempre state le fondamenta del suo percorso artistico."

"OPUS QUATTRO: gran professionalità e rispetto sia per l'arte sia per il pubblico".

"Parlare d'OPUS QUATTRO vuol dire alludere ad uno dei migliori gruppi vocali di cui si abbia avuto notizie negli anni".

"Individuale o collettivamente, i suoi componenti sono musicisti in senso pieno. Veri prodigi sonori nelle sue voci."

"Tutto si gode con loro: le voci pulite e vitali, l'espressività, le parole, le emozioni, al punto di convincerci che il loro messaggio è più reale della stessa realtà quotidiana."

"Gli "OPUS QUATTRO" sono artisti puro sangue".

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